7.46
Salpiamo dal porto di Nettuno.. E' tutto così bello e nuovo.. L'emozione così grande non può essere contenuta nella nostra piccola cabina, accogliente ma allo stesso tempo soffocante.. Abbiamo sistemato le nostre cose, le coperte e le macchinette fotografiche sono pronte per immortalare questo viaggio che si prospetta breve ma meraviglioso..
I grandi occhiali da sole coprono gli occhietti ancora assonnati, ma neanche il sonno e un bel letto caldo riesce a contenere l'euforia, e finalmente lasciamo il porto.. Ci mettiamo poco ad ambientarci sulla barca, e siamo già seduti a prua a prendere il sole, e a vedere il porto e la terra che lasciavamo, e a scrutare l'orizzonte, ovvero una distesa di mare infinita che ci divide da quelle tre piccole isole..
8.34
Mentre viaggiamo tranquilli, a vele chiuse, il motore comincia a rallentare, fino a spegnersi.. Non riparte più! Dopo altri tentativi rinunciamo, ed apriamo il Genoa.. Ricominciamo ad andare, ma il vento non è molto, e la nostra andatura è molto lenta.. I nostri piedi sono ghiacciati.. Stare a piedi nudi sulla barca è una cosa che ho sempre sognato, ma non consideravo il vento e il freddo del pavimento! Dopo un po' issiamo anche la randa.. Il professore ci istruisce, ci mostra le scotte, la drizza, l'amantiglio.. La randa è enorme! Noi siamo abituati alle piccole barchette su cui facciamo lezione, ma questa è tutta un'altra cosa! Anche lascare e cazzare risultano più difficili.. Infatti lasciamo lavorare i maschietti!
10.23
Abbiamo passato un po' di tempo a giocare con Bea e Micol a carte nella loro cabina, ma dopo esserci fatte fuori un tubo di biscotti, abbiamo deciso di risalire perché la barca ondeggia in modo impressionante! Il vento però cala, e il prof decide di tornare a Nettuno per far riparare la barca.. Infatti rischiamo o di rimanere bloccati in mare o che a Ponza non ci siano pezzi per riparare il motore.. L'idea non ci va molto a genio, ma forse è meglio così.. Speriamo solo di ripartire presto.. La barca si fa improvvisamente muta e triste, il nostro viaggio così non è esattamente quello che ci aspettavamo.. In silenzio cambiamo rotta, e ci dirigiamo verso la costa..
11.22
Dopo un'ora da quando abbiamo invertito la rotta incontriamo la guardia costiera che ci dice di tenere un'andatura diversa, perché eravamo in una zona protetta.. Risale il vento, e il professore all'improvviso ci ha detto che stiamo riprovando ad andare a Ponza! Siamo di nuovo tutti contenti, di buon umore, ricomincia il solito chiacchiericcio..
13.53
Abbiamo appena finito di mangiare.. La professoressa ci ha cucinato un'ottima pasta con tonno e zucchine, e per secondo una bella caprese.. Mangiare in barca è stupendo! Ed è stupendo soprattutto mangiare cose buone! Prima di pranzo il vento era quasi calato del tutto, e il prof voleva tornare indietro un'altra volta, ma noi ragazzi abbiamo sperato fino alla fine, ed ecco ora un bel vento di 9-11 nodi che ci porta, e arriviamo a vedere Ponza! Siamo isolati, è dalle dieci e mezza che non c'è più campo, e parlare con qualcuno al di fuori della barca è impossibile.. Ci sono un po' di onde, si ondeggia, e la cosa mi piace ;)
19.36
Siamo in cabina dopo una lunga giornata.. Alla fine, dopo tante peripezie siamo arrivati a Ponza alle cinque del pomeriggio.. Ci hanno portato in porto col gommone, perché non si può entrare in porto veleggiando.. Abbiamo ormeggiato e siamo scesi a terra.. Volevamo andare a farci un bel bagno, anche l'acqua del porto, così limpida, ci ispirava.. Per raggiungere le spiagge dovevamo o andare con la barchetta o col pullman, e per un'ora non ne valeva la pena.. Decidiamo che fare, e propongo il giro panoramico dell'isola sull'autobus, e optiamo per quello.. E' stato stupendo, un panorama spettacolare!
Ci siamo fatte un sacco di foto, abbiamo preso un gelato, e abbiamo girato per Ponza noi cinque.. Sono io a guidare gli altri, quest'isola in un certo senso mi appartiene, conserva tanti ricordi..
Torniamo in barca, stanchi, e con Giulia decidiamo di prendere il sole, che ormai non c'era più -.- Allora mangiamo un po' di caramelle, e chiacchieriamo.. Alla fine torniamo in cabina, e mentre tutti si danno da fare per cucinare noi perdiamo tempo e ci facciamo le foto, come due sceme! Vabbé, giustifichiamo noi stesse dicendoci: "abbiamo già lavato i piatti a pranzo!"
23.18
Siamo state veramente due nullafacenti! Ci sono venuti a chiamare per la cena mentre parlavamo tutte e due al telefono! La cena è squisita e troppa.. E per digerirla usciamo! Ma Ponza è vuota, senza presenze.. Noi siamo gli unici a girare per l'isola, troviamo un solo pub aperto e ci ficchiamo dentro.. Stiamo poco, e dopo una breve passeggiata torniamo sulla barca e giochiamo a carte.. Troppo assonnate e stanche per la giornata pesante e piena di emozioni, ci buttiamo sfinite nel letto.. La sveglia è alle sette e mezza.. Buonanotte!
Giorno 2
5.43
Sì, ce l'ho fatta! Sono fuori, sulla poppa della barca, senza aver svegliato nessuno, o almeno così sembra.. A quest'ora Ponza è una cosa spettacolare, e visto che non riesco più a dormire me la godo.. Infatti è dalle tre e mezza che mi sveglio in continuazione per un rumore causato dal movimento della barca! Ponza dorme ancora, sono ancora accese le luci, ma il traghetto è già partito, e i pescatori fanno ritorno al porto.. Per il resto tutto tace ed è tranquillo, come l'acqua.. Ora si sente il miagolio di un gatto che litiga con un altro, il vociare cupo ma allegro dei pescatori, e sempre quell'orribile rumore della barca, che sembra la mia altalena quando ci vado senza aver messo l'olio.. Nell'acqua i pesciolini vengono a galla formando tanti piccoli cerchi perfetti, come quelli che fa la pioggia quando cade nel mare.. Da qui vedo il luogo dov'è ormeggiata la barca che più e più volte ci ha portato a Palmarola, a Zannone, a fare il giro dell'isola.. La strada che percorrevamo ogni giorno, per una passeggiata o un gelato, e per trovare le zie nel loro negozio.. Il faro, il molo.. Poi mi giro.. Da qui vedo casa dei nonni e casa della mia bisnonna, e tanti ricordi affiorano alla mente.. Quando noi andavamo a mare, e lei si affacciava al balcone per salutarci, quando ogni estate andavamo tutti sul terrazzo a vedere i fuochi di San Silverio, quando ci accoglieva in quella casa, con la credenza tappezzata di foto in bianco e nero, e noi piccoli restavamo incantati.. Sono interrotta dal rumore di diversi gabbiani in volo, e il mio sguardo si posa sulla spiaggia difronte a me.. Sì, proprio lì dove mio zio ormeggiava la sua barchetta.. L'ultima volta ci sono stata proprio con lui, tre anni fa.. Da quel periodo ancora bello e felice, perché ignari di quello che sarebbe successo, ad oggi, non sono più tornata a Ponza. Prima la perdita della mia bisnonna, e poi quella di mio zio.. Questo posto aveva troppi ricordi, ed era nel cuore di entrambi. Oggi mi fa uno strano effetto essere qui, ma le mie emozioni sono forti.. Vedo mia nonna, lassù, sorridente perché sono nella sua isola, e mio zio, contento perché in barca a vela.. Tutto quello che piaceva a lui, che avrebbe vissuto in mare per sempre.. Ancora lo vedo, con la sua camicia blu a quadretti, i calzoncini e le ciabatte, e il cappello, e quei baffi con cui noi da piccoli giocavamo sempre.. Trattengo le lacrime, e le mie labbra si trasformano in un lieve sorriso.. Perché sono bei ricordi, ricordi che spero restino indelebili dentro di me.. E' arrivato il sole, le luci sono spente, Ponza si sveglia.
16.35
Alla fine, alle sei mi raggiunge un ragazzo, che dormiva sulla barca ormeggiata affianco alla nostra, e a poco a poco si svegliano tutti.. Giulia si risveglia e non mi trova, si preoccupa ma si ricorda della mia insonnia.. Infatti prima di sgattaiolare fuori l'ho svegliata.. "Giu, vieni a vedere che spettacolo Ponza alle cinque e mezza!".. Ma quando lei apre gli occhi mi accorgo di non aver fatto una cosa giusta.. I suoi occhi assonnati sono indescrivibili, e le sue labbra si muovono appena, e mi sussurrano "Giu, io ti ammazzo!". Allora capisco che non è aria e salgo da sola.. Ci riuniamo tutti per colazione.. E' così bello mangiare insieme, con l'aria fresca del mattino che ti accarezza i capelli, ed è così pungente in viso.. Io e Giulia siamo le prime ad abbandonare la barca per andare a comprare i piatti di plastica, e mi accorgo che Ponza è totalmente cambiata rispetto alle cinque e mezza.. E' così.. Così viva! La vita è palpabile, c'è calore.. Il calore del sole che è nascosto dietro alle nuvolette e che cerca di uscire, per renderci la giornata migliore.. Andiamo nella tabaccheria e incontriamo le zie.. Sono contente di vederci e dolci come sempre.. Alla fine del nostro giretto torniamo in barca, e si salpa.. Sono le dieci circa, e il cielo è ancora un po' nuvoloso.. Il professore ci vuole portare all'arco naturale.. E per arrivarci passiamo davanti a Frontone, e a Cala Inferno.. Il mare è stupendo, e finalmente arriviamo.. Io e Giulia ci facciamo un po' di foto.. Voglio immortalare questi momenti.. Perché rimangano sempre nei miei ricordi.. E, che devo dire? Tornerò a casa con il borsone più pesante, pieno di nuove emozioni e ricordi.. Ormeggiamo.. L'acqua è di una bellezza e di un freddo da togliere il fiato, in tutti i sensi, ma due ragazze, le due Silvie, non esitano a tuffarsi immediatamente.. A poco a poco, anche le due Giulie riescono ad ambientarsi, e sono in acqua.. Il gelo dell'acqua sotto la superficie mi svuota la mente.. Il fondale è chiaro, un misto di alghe, sassi, sabbia e pesci, e la spiaggia dista un centinaio di metri dalla barca..
Arriviamo, ma la riva è tempestata di sassi, e cado almeno una decina di volte prima di sedermi all'asciutto! Ci sono delle pietre stupende, e comincio a raccoglierle.. Raggiungiamo le due Silvie, e ci uniamo a loro a prendere il sole.. Dopo un po' torniamo alla barca a posare i sassi, e decidiamo di passare sotto l'arco nuotando.. E' immenso.. "Giu, sbrighiamoci, ho paura che ci crolli addosso!" Non vogliamo tornare sulla barca.. Quell'acqua mi da' una sensazione di pace immensa, sto bene con me stessa.. Sono in casi come questi che ti fanno capire che nulla di quello che ha fatto l'uomo è paragonabile alle bellezze naturali.. Una spiaggia tutta per noi.. E noi? Dobbiamo ripartire.. Siamo di nuovo sulla barca e aspettiamo per pranzare.. Do' del pane ai pesci, e in un secondo lo sprazzo d'acqua vicino all'imbarcazione si riempie di gabbiani...
Urlano, parlano, volano.. Ci salutano.. O ci cacciano da quella che è la loro casa.. Io e Giulia ci riempiamo nuovamente di crema, e diamo una mano ad apparecchiare.. Dopo ci toccherà di nuovo lavare i piatti.. Mangiamo, ci godiamo ancora per poco quella pace, quella tranquillità che rende questo posto magico, ma con la consapevolezza che tra poco ci risveglieremo, e questo ci sembrerà solo un sogno.. Ridiamo scherziamo, ma quando ci dicono di salpare i nostri sguardi diventano tristi.. Tiriamo su l'ancora, si accendono i motori, e si parte.. Mentre vediamo Ponza allontanarsi, la consapevolezza che sta per ricominciare tutto, la solita vita, ci assale..
E' stato così bello ed emozionante, che lasciare quell'isola piena di ricordi fa ogni volta più male.. Io e Giulia laviamo i piatti, mentre Ponza ormai diventa una sagoma lontana, e comincia a stagliarsi la grigia striscia di terra dove tutti stanno conducendo la loro solita vita.. Ignari dell'esperienza che otto giovani ragazzi stanno concludendo.. Dormiamo, il sonno ci assale, e siamo cullate dalle onde.. Voglio godermi ogni attimo di questo viaggio, ogni onda, ogni spruzzo d'acqua, ogni rollio della barca, l'ebrezza di tenere il timone stretto nelle mie mani, e continuare a puntare il grattacielo..
19.15
Ormai il nostro viaggio è giunto al termine nella realtà, ma non nei nostri sogni.. Stanotte continuerò a sognare un bagno in quell'acqua, i gabbiani in volo, la vita di barca.. Queste sono esperienze che aiutano ad unire, a far nascere nuove amicizie e a consolidare quelle vecchie.. Giulia mi ha regalato un sasso a forma di cuore, che conservo gelosamente nella mia mano mentre saluto tutti.. Salutiamo la nostra compagna d'avventura, la nostra barca, che ora potrà godersi un po' di meritato riposo.. "Ci vediamo al più presto, mi raccomando!"..
22.17
Sto per crollare.. Sono così stanca.. Devo ancora assorbire tutte le emozioni di questi due lunghi intensi giorni.. Sono troppo euforica, racconto tutto, ogni minimo dettaglio ai miei, ma non credo riescano a percepire le mie sensazioni, tutto quello che ho provato.. Ora voglio addormentarmi, sognare di essere di nuovo in barca, col sapore di sale che mi è rimasto tra i capelli, e lasciarmi cullare dalle onde..
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