domenica 27 gennaio 2013

"Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l'ignoranza, hanno creduto meglio, per essere felici, di non pensarci."

B. Pascal


L'uomo vuole fuggire, fugge, fugge dal mondo, fugge da sé stesso.
Fugge per la paura, paura di essere infelice, paura di porsi domande di vita o di morte, paura di osservare la vita scivolargli tra le mani e svanire.
Non capisce che in questo modo pensa di vivere ma non vive, pensa di essere ma non è.
Ha paura di porsi domande esistenziali, ha paura di scoprire chi è veramente.
Forse perché sa già che è una persona piena di averi ma vuota dentro, che per paura di vivere si riempie di cose, e tenta di raggiungere la felicità.
Non si impegna per avere un mondo migliore, si limita ad ignorare i problemi che lo distruggono e lo corrodono giorno per giorno, e non pensandoci, crede di essere felice.
Non si accorge che quella non è vita; basta chiudere gli occhi per non vedere la miseria del mondo, basta girarsi dall'altra parte, e cercare qualcosa che gli faccia continuare a dire "sono felice".
Impegna il suo tempo, l'uomo di oggi non si ferma mai, è un uomo in carriera, avido di denaro e di successo, sempre alla ricerca disperata di nuovi svaghi per occupare le sue giornate, tanto da non avere tempo per riflettere: non vuole riflettere, non deve riflettere, o si accorgerebbe di non essere felice, di essere stato talmente impegnato ad "avere" per essere considerato qualcuno da aver perso le persone importanti della sua vita, che gli permettevano di "essere" una persona reale.
Quando se ne accorgerà, non sarà più un uomo che vive, ma un altro oggetto che adorna questo mondo triste e monotono, reso vivo da quelle poche persone che hanno capito che per essere felici nella vita bisogna essere, non avere.

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