Ti svegli la mattina. Presto.
Tua madre: "Dai, sono le sei e mezza, se non ti alzi farai tardi!"
Io, con gli occhi ancora chiusi mi siedo sul letto, e un brivido mi percorre la schiena quando sfioro con i piedi il pavimento freddo mentre cerco le ciabatte. Finalmente riesco a socchiudere gli occhi, e tiro su la serranda: penetra un lieve raggio di sole. Penso: "perfetto, una bella giornata senza nuvole!". Mi preparo, ancora assonnata, e più volte rischio di cadere mentre mi infilo i pantaloni per lo scarso equilibrio che mi accompagna appena in piedi.. Finalmente sono pronta, mamma mi porta all'appuntamento. Sono le sette e mezza, e i ragazzi hanno ancora il cuscino disegnato sulla guancia. Ma l'euforia è palpabile. Li vedo, si, i miei amici, e vado da loro. Pochi minuti e saliamo sul pullman.. Noi siamo tutti vicini, c'è chi sbadiglia, chi prova a dormire, chi ascolta la musica, chi chiacchiera, chi ride, chi canta! Il viaggio sembra non finire mai, eppure dobbiamo solo arrivare a Roma! Ma il tempo passa piacevolmente, tra due chiacchiere e una risata, i dispetti fatti al povero Gigi che cerca di dormire, Giancarlo che non sta zitto un attimo, e io e Giulia che cominciamo a ridere a crepapelle quando un ragazzo si gira verso Giancarlo e gli dice testualmente: "basta! Hai rotto le scatole!" Ma lui continua imperterrito.. Finalmente arriviamo.. "No, non voglio correre, non corro da un sacco di tempo! Spero di essere una riserva" e invece devo correre.. Mi danno il numero, il numero 9, e a mano a mano che mi abituo all'idea di dover correre per un kilometro è già il mio turno.. Entro insieme agli altri corridori, e cerco di individuare il numero 8 che mi deve passare il testimone.. Ok, lo vedo, sta arrivando, tocca a me, tocca a me.. Partita! I primi metri non sono pesanti, ma già al termine del primo giro la stanchezza si fa sentire.. Continuo a ripetermi "dai Giulia, manca solo un giro e mezzo, ce la puoi fare!" Il professore mi dice di continuare, che vado bene, e così passa un'altro giro.. Gli ultimi duecento metri, si, non posso mollare ora, ce la sto facendo.. Le mie gambe accelerano, non riesco neanche più a controllarle, e cerco tra i ragazzi il numero 10, quello a cui devo passare il testimone.. Eccolo, dieci metri, otto, cinque.. Arrivo! Faccio un grande respiro e mi levo dalla pista, e Giulia mi viene incontro mostrando il suo 12: toccava anche a lei.. Io sono ancora esausta e mi reggo appena in piedi, e lentamente torno al luogo dove avevamo lasciato gli zaini, per bere. La corsa mi aveva lasciato la bocca asciutta. Mi siedo, e aspetto.. Dopo una ventina di minuti distinguo i capelli biondi di Giulia che viene verso di me, tutta rossa in viso per lo sforzo.. Ci raccontiamo a vicenda le nostre gare, beviamo e ci riposiamo.. Poi, con la sorella, cominciamo a girare per il campo, a incoraggiare i nostri compagni, e soprattutto nei giri finali. Tocca a Gigi, è l'ultimo, stiamo in vantaggio.. Taglia il traguardo, e i compagni di scuola che erano a bordo campo e sventolavano fieri la bandiera del nostro liceo gli saltano addosso, tutti felici.. Abbiamo vinto! E' proprio allora che sentiamo la voce del giudice, che nega la nostra vittoria perché afferma che ci mancavano tre giri.. Luigi allora riprende a correre, ma altri tre giri sono tanti, troppi, e non ce la fa.. Arriviamo terzi.. La delusione sui nostri volti dice tutto.. Non era vero, avevamo fatto tutti i giri, eravamo stati in vantaggio dall'inizio.. Amareggiati e delusi, ma ancora energici, torniamo sul pullman.. Il viaggio di ritorno vola, ma è molto più divertente dell'andata.. Alla fine sappiamo di aver vinto, e cantiamo, ridiamo, ci tiriamo le bottigliate in testa.. Siamo noi, NOI, i soliti.. E Giancarlo continua a parlare incessantemente.. Non si è mai fermato dalla mattina! Penso che qualcuno lo meni un giorno di questi.. :D
Haha quanto chiacchiera Giancarlo! .. È stata una bella giornata comunque, nonostante tutte le delusioni e il grande sforzo.. :) il prossimo anno arriveremo più allenate u.u
RispondiEliminaAhahah per forza Airone :P
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