giovedì 8 marzo 2012

Una ventata d'aria fresca.

Ora sto con me, con i miei pensieri.. E penso.. Penso a tutto quello che è successo nell'arco di 5 mesi, quante cose sono cambiate.. E penso a te.. Vorrei sapere tu a che pensi, a cosa hai pensato, a cosa penserai.. A cosa penseremo.. In questo percorso di amore-odio, lacrime e risate, tu ci sei stato, ci sei e ci sarai, qui a sostenermi, a consolarmi, ad amarmi.. Nelle gioie e nei momenti di difficoltà.. Grazie a te sono riuscita ad andare avanti, perché, anche se non nelle vesti che avrei voluto, tu ci sei stato.. Non scorderò il tuo comportamento, quando mi hai trattata male, illusa e presa in giro, quando ti ho considerato un egoista e ancora non ti conoscevo veramente, ma era l'unica cosa di te che mi avevi mostrato. A quando volevo cambiare pagina, e tu hai ribussato alla mia porta.. E io non ti sopportavo.. Mi dava terribilmente fastidio il fatto di volerti, di sentirti vicino, e non averti.. E quando cercavo di capirci di più, di te, della tua vita, tu eri vago, capivo che eri in difficoltà, capivo che non conoscevo niente di te, dei tuoi amici, delle tue relazioni.. E la gelosia cresceva, cominciavo ad odiare tutto e tutti, e mi buttavo giù.. Anche quando ti sentivo più vicino, quando mi dicevi che non ero un'amica, ma ero qualcosa di più, e la mia felicità momentanea svaniva non appena iniziavo a pensare.. E pensavo, e pensavo, e quando mi stavo decidendo definitivamente a mettere un punto e voltare pagina ti sei aperto, mi hai dichiarato i tuoi sentimenti, proprio come volevo io, come avevo tanto desiderato.. E da quel momento, che non è stato un arrivo ma un punto di partenza, è andato tutto sempre meglio, i nostri sentimenti sono cresciuti.. Ora, a un mese e mezzo dall'inizio, ti posso dire che sto bene, finalmente, dopo tanti alti e bassi.. Mi fai stare bene! E devo solo ringraziarti per quello che hai fatto e per quello che stai facendo...

domenica 4 marzo 2012

Una vita in quattro giorni..

L'emozione del viaggio..
Finalmente si parte! L'eccitazione è nell'aria, è palpabile, e noi siamo pronti, con i nostri trolley, borse e borsoni.. In valigie enormi, che si chiudono a fatica, per la paura inutile di rimanere senza vestiti.. Il treno, il viaggio in treno, le chiacchiere, le risate, l'atmosfera di gioia che vagava per il nostro vagone.. Le infinite gallerie che abbiamo passato, e le strane espressioni che facevamo per stapparci le orecchie..

E finalmente eccola, Firenze, la città natale dei nostri grandi, di Dante! La stazione, pulita e piena di gente, che ci accoglie..
La tragica scoperta della lontananza del nostro albergo dal centro, e il caos che abbiamo portato stringendoci tutti e trentacinque con le nostre borse sull'autobus, sotto lo sguardo dei malcapitati che erano saliti prima di noi, e che ora erano costretti a stringersi come le sardine in una scatola..

Finalmente l'albergo.. Un piccolo albergo a due chilometri dalla stazione.. Prendiamo le chiavi, le camere sono da quattro.. Apriamo la porta, e lo spettacolo che ci si presenta è questo: un piccolo corridoio con il bagno, grande doccia e specchio grande dietro la porta, una grata inquietante dalla quale si vedevano le tubature, ed una luce perennemente accesa.. Al termine del corridoio c'era una piccola stanza, con un matrimoniale e due letti singoli.. Apriamo la finestra, la stanza odora di chiuso.. La stanchezza ci butta sul letto, e ci troviamo a combattere con dei materassi duri.. La corsa al bagno..

Durante la nostra permanenza in camera ci lasciamo andare in discorsi al di fuori della nostra immaginazione.. Sulla bellezza dell'essere adolescenti.. All'inizio scoppiamo a ridere, ma rileggendo questi ricordi e ragionando, mi rendo veramente conto della bellezza di questo periodo.. La leggerezza, la libertà, la mentalità che è ancora un misto tra quella di un bambino e quella di un adulto, il saper alternare momenti di gioco a momenti di serietà.. Le nuove emozioni, pure e semplici.. I primi amori, le prime esperienze.. E tutto questo mi riporta alla NOSTRA gita..

Camminando per le strade di Firenze rimaniamo tutti a bocca aperta: improvvisamente, girato l'angolo, ci compare dinnanzi il Duomo di Firenze.. Lo spettacolo lascia tutti senza fiato, è a dir poco stupenda.. Una foto è d'obbligo, ma non entra tutta nell'obiettivo! Allora ci allontaniamo, ci allontaniamo ancora, e più ci facciamo distanti più possiamo ammirare questa meraviglia.. E al nostro fianco il Battistero.. Ancora un po' di strada e arriviamo a Santa Croce.. Girare Firenze è una sorpresa continua.. Percorrere la navata della chiesa, fotografare la tomba di Dante e di altri grandi, i Sepolcri del nostro Foscolo..

Ma ora siamo noi ragazzi a scoprire Firenze, non appena ci lasciano la libertà.. Prendo in mano la cartina, e mi colpisce immediatamente quel luogo, spesso sentito nominare e mai visto.. Ponte Vecchio.. Sì, sì! Andiamo lì! E non restiamo affatto delusi.. "Scusi, ci fa una foto?" Le risate, i minuti passati ad ammirare la città, da quel  ponte coperto d'oro e di case, che sembra si reggano in piedi per miracolo..

Dopo mezz'ora passata al freddo e al gelo si torna in albergo.. Impariamo la strada del ritorno.. A piedi fino alla stazione, e poi il 22 fino a San Iacopino.. Sembra facile..

Le serate tutti insieme, a ridere e scherzare, le telefonate ai ragazzi che durano tanto, troppo, e la nostalgia che colpisce noi povere fanciulle di sera.. Ma nonostante tutto la felicità e la stanchezza prevalgono, e ci abbandoniamo in un sonno profondo, cullate dal dolce sogno che ha per fondale la Firenze ancora da scoprire..

Non sono ancora riuscita a capire se le conferenze mattutine ci abbiano aiutato a rimanere in forze per la giornata o ci abbiano fatto stancare ancora di più, ma senz'altro ci sono state d'aiuto.. E' stato emozionante vedere l'amore che il sindaco di Firenze prova per la sua città, e di come un giovane professore di università parlava di Ugo Foscolo.. Ognuno mostrava la sua passione, e la trasmetteva a noi ragazzi.. Sono di esempio per tutti noi..

Vagando alla ricerca di un posto in cui sederci per prepararci i panini, noi ragazze ci imbattiamo in Santa Maria Novella.. Accampate sotto l'ombra del monumento nel centro della piazza, con le facce rivolte verso la chiesa, facciamo stretta conoscenza con un gruppo di piccioni, che ci attornia, fino a costringerci a spostarci sui gradini della chiesa.. Baciate dal sole, ci accorgiamo del caldo che si faceva sentire sempre di più, e ci avviamo alla scoperta dell'altra parte di Firenze, oltre l'Arno..

Siamo di nuovo noi, noi otto, tra le vie di Firenze, i negozi, Piazza della Signoria, i gelati, le lunghe camminate, la ricerca del regalo perfetto per tutti.. le foto, quelle foto che un giorno rivedremo, e ricorderemo, ricorderemo i dettagli, quei momenti stupendi, questa nostra gita, noi soli, con tutto il mondo attorno.. E rideremo, rideremo al ricordo delle nostre figuracce, dell'albergo infestato dai Giapponesi, dei rumori di notte nella stanza, del non riuscire a prendere sonno, dello sbagliare strada..

Perché tutto, TUTTO, ci ricorderà solo NOI, e la nostra bella Firenze :)


Ed ora, nella malinconia che porgiamo l'ultimo saluto alla città, che neanche a farlo apposta si è annuvolata, come se fosse rattristata all'idea che questi piccoli grandi viaggiatori che per quattro giorni hanno calpestato le sue strade la abbandonassero..